OMOCISTEINA

 

nel sangue

 

L'omocisteina è un aminoacido solforato di peso mole-colare 135.186 che si forma in seguito alla perdita di un gruppo metilico da parte della metionina,aminoacido es-senziale che cioè bisogna introdurre con la dieta. L' au-mento dell'omocisteina nel sangue viene oggi considera-to un fattore di rischio cardiovascolare.  Secondo alcuni studiosi il controllo dell' omocisteina nel sangue è impor-tante quanto il controllo del colesterolo.

Omocisteina. Formula chimica C4H9NO2S.
Omocisteina. Formula chimica C4H9NO2S.

 

 

VALORI PLASMATICI DI OMOCISTEINA:

  • valori normali tra 5 e 9 micromoli/L;

 

IPEROMOCISTEINA:

  • borderline tra 10 e 12 micromoli/L,
  • moderata tra 13 e 30 micromoli/L,
  • intermedia tra 31 e 100 micromoli/L,
  • severa  > 100 micromoli/L.

I fattori che determinano iperomocisteina possono esse- re di natura genetica oppure possono essere secondari a patologie come ad esempio:

  • alcune malattie renali,
  • l’ ipotiroidismo,
  • la psoriasi,
  • il lupus eritematoso sistemico,
  • l’ artrite reumatoide,
  • trattamento con farmaci come metotrexate,     carbamazepina, fenitoina ed isoniazide.

Un ruolo importante giocano i fattori alimentari. Questo perché il metabolismo dell'omocisteina viene regolato dall' azione di specifici enzimi e di alcune vitamine come la vit B6, B12 e acido folico. Se il consumo di queste vitamine è insufficiente, l' omocisteina si accumula nel sangue.

Valori elevati di omocisteina sono state messe in correlazione ad un aumentato rischio di malattie cardio-circolatorie in quanto favorisce l' aterosclerosi, aggrava lo stress ossidativo, riduce la vasodilatazione, aumenta l'at- tivazione, l' adesione e l' aggregazione piastrinica incre- mentando il rischio di trombosi. Inoltre induce un incre- mento del rischio di malattie neuro-degenerative (demen- za e malattia di Alzheimer), di fratture osteoporotiche, di pre-eclampsia e di aborti spontanei ripetuti nelle donne in gravidanza.

Gli individui con iperomocisteinemia hanno un rischio cir- ca doppio di sviluppare una malattia cardiovascolare ri- spetto a chi ha valori normali.

La concentrazione plasmatica di omocisteina è il risultato di una stretta relazione tra le abitudini dietetiche e i fattori genetici predisponenti.

Elevati livelli di omocisteina nel sangue si possono riscontrare quando si adotta una dieta non sufficiente- mente ricca di acido folico e di altre vitamine del gruppo B. L’iperomocisteinemia può essere causata da fattori, di cui alcuni difficilmente modificati come alcuni stati pato- logici, mentre altri sono modificabili come il tabagismo, l’eccessivo consumo di caffè e di bevande alcoliche, una alimentazione non equilibrata, una ridotta attività fisica, etc. Pertanto l’ astensione dal fumo, la riduzione del con- sumo di caffè e di bevande alcoliche, variazioni nella dieta e la supplementazione vitaminica, specialmente di Vit. B6, B12, e di folati, possono ridurre i livelli di omocisteina, anche quando sono presenti altri fattori.

Un recente studio ha valutato l' associazione tra i livelli di omocisteina plasmatica e le calcificazioni delle coronarie. Sono stati presi in considerazione gli score di calcio co- ronarico e le concentrazioni di omocisteina plasmatica, e sono stati misurati in 21.235 uomini (42 ± 6,5 anni) che hanno partecipato al Health Study Kangbuk Samsung tra il 2010 e il 2011. I soggetti sono stati raggruppati per quartile di valori di omocisteina plasmatica. Dai risultati è emerso tra i 21.235 uomini che la prevalenza di calcifica- zione dell' arteria coronarica era di 13,5%. Dal primo al quarto quartile di omocisteina, i tassi di prevalenza di calcificazione dell'arteria coronarica  sono stati rispet-tivamente del 12,1%, 12,6%, 13,9%, e 15,3%. All' analisi di regressione multivariata dopo aggiustamento per le variabili la presenza di calcificazione dell' arteria coro- narica è stata positivamente associata con il quartile di omocisteina (p per trend = 0,009). Inoltre, la concentra- zione di omocisteina plasmatica assoluta è risultata es- sere positivamente e significativamente correlata alla presenza di calcificazione dell'arteria coronarica, rispet-tivamente (OR (95% CI) 1,399 (1,089,1,796): β standar-dizzato = 0,040, p < 0,001).

In conclusioni gli autori hanno potuto affermare che l' omocisteina plasmatica è indipendentemente legato alla calcificazione delle arterie (soggetti maschi coreani). Lo studio  suggerisce che la concentrazione di omocisteina plasmatica potrebbe servire come marker per il calcio coronarico (CAC).

Byung Jin Kim, Bum Soo Kim,  and Jin Ho Kang. Plasma homocysteine and coronary artery calcification in Korean men. European Journal of Preventive Cardiology,  January 30, 2014.

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Oper.medici e tecnici dell' U.O. di Cardiologia Riabili-tativa dell' Az. Osp. Mater Domini Catanzaro.
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